Un giovane stava vagando, perso in una foresta, quando si imbatté in una casetta.
Bussando alla porta, fu accolto da un antico cinese con una lunga barba grigia. “Mi sono perso”, disse l’uomo. “Puoi ospitarmi per la notte?”
«Certo», disse il cinese, «ma a una condizione. Se anche solo metterai un dito su mia figlia, ti infliggerò le tre peggiori torture cinesi che l’uomo conosca”.
“Va bene” disse l’uomo, pensando che anche la figlia fosse piuttosto vecchia, ed entrò in casa.
Prima di cena la figlia scese le scale. Era giovane, bella e aveva una figura fantastica. Era ovviamente attratta dal giovane perché non riusciva a distogliere lo sguardo da lui durante il pasto.
Ricordando l’avvertimento del vecchio, la ignorò e andò a letto da solo.
Ma durante la notte non ce la fece più e si intrufolò nella sua stanza per una notte di passione. Stava attento a mantenere tutto tranquillo in modo che il vecchio non potesse sentire, e verso l’alba tornò nella sua stanza, esausto ma felice.
Si svegliò per sentire una pressione sul petto. Aprendo gli occhi vide una grande roccia sul petto con una nota che diceva: “Tortura cinese 1: grande roccia sul petto”.
“Beh, è piuttosto schifoso”, pensò. “Se questo è il meglio che il vecchio può fare, allora non ho molto di cui preoccuparmi.” Raccolse il masso, si avvicinò alla finestra e lo gettò fuori.
Mentre lo faceva, notò un’altra nota su di essa che diceva: “Tortura cinese 2: roccia legata al testicolo sinistro”. In preda al panico guardò in basso e vide la linea che si stava già avvicinando al teso. Immaginando che qualche osso rotto fosse meglio della castrazione, saltò fuori dalla finestra dopo il masso.
Mentre precipitava verso il basso, vide un grande cartello per terra che diceva: “Tortura cinese 3: testicolo destro legato al montante del letto”.