Un’insegnante disse alla sua giovane classe di chiedere ai genitori una storia di famiglia con una morale alla fine e di tornare il giorno dopo per raccontare le loro storie.
Il giorno dopo, in classe, Joe diede per primo il suo esempio,…
“Mio padre è un contadino e abbiamo delle galline. Un giorno stavamo portando un sacco di uova al mercato in un cesto sul sedile anteriore del camion quando abbiamo preso un grosso dosso sulla strada. Il cesto è caduto dal sedile e tutte le uova si sono rotte”.
“La morale della storia è che non bisogna mettere tutte le uova in un solo cesto”.
“Molto bene”, disse l’insegnante.
Poi, Mary disse:…
“Anche noi siamo contadini. Avevamo venti uova che aspettavano di schiudersi, ma quando si sono schiuse abbiamo avuto solo dieci pulcini”.
“La morale di questa storia è che non bisogna contare i polli prima che si schiudano”.
“Molto bene”, disse ancora l’insegnante, molto soddisfatta della risposta ottenuta finora.
Poi fu il turno del piccolo Johnnie di raccontare la sua storia…
“Mio padre mi ha raccontato questa storia su mia zia Karen”.
“Zia Karen era un ingegnere di volo in guerra e il suo aereo fu colpito”.
“Dovette lanciarsi in territorio nemico e tutto ciò che aveva era una bottiglia di whisky, una mitragliatrice e un machete”.
“Continua”, disse l’insegnante, incuriosita.
“Zia Karen ha bevuto il whisky durante la discesa per prepararsi”.
“Poi è atterrata proprio in mezzo a un centinaio di soldati nemici”.
“Ne ha fatti fuori settanta con la mitragliatrice finché non ha finito i proiettili”.
“Poi ne ha inchiodati altri venti con il machete finché la lama non si è rotta”.
“E poi ha eliminato gli ultimi dieci a mani nude”.
“Santo cielo”, balbettò l’insegnante inorridito,…
“Quale fu, secondo tuo padre, la morale di questa storia spaventosa?”.
Il piccolo Johnny rispose:…
“Non scherzare con la zia Karen quando ha bevuto”.